La detrazione fiscale può essere così riassunta:
- nel caso di abitazioni e edifici utilizzati per attività produttive, il bonus è calcolato su una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare e per ciascuno anno ed arriva al:
– 70% se si passa a 1 classe di rischio inferiore
– 80% se si passa a 2 o più classi di rischio inferiori - nel caso di parti comuni dei condomini, il bonus è calcolato su una spesa massima di 96.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono il condominio e può arrivare al:
– 75% se si passa a 1 classe di rischio inferiore
– 85% se si passa a 2 o più classi di rischio inferiori
Con il provvedimento n.108572 dell’8 giugno 2017 e con la circolare n. 17/E del 23 luglio 2018, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che i condomini possono cedere il vantaggio fiscale ottenuto dalla ristrutturazione delle parti comuni alle imprese che hanno effettuato gli interventi o ad altri soggetti privati. Attraverso la cessione del credito il contribuente può beneficiare dell’erogazione in un’unica soluzione della detrazione riconosciuta (dal 50% e fino all’85%) e sarà il cessionario al quale è stato attribuito il credito d’imposta a utilizzare l’importo riconosciuto.
In questo modo, il contribuente può beneficiare dell’immediato incasso del bonus. Ad esempio, se il valore dell’intervento è 10.000€ e il bonus fiscale è pari a 8.500€, il cliente dovrà sostenere un esborso iniziale pari soltanto a 1.500€.